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Un sacco bello: quarant’anni fa usciva il film di Carlo Verdone

20 Gennaio 2020

Sono trascorsi 40 anni dall’uscita di una delle pellicole più apprezzate dai romani. Nel gennaio del 1980 infatti, le sale cinematografiche, cominciarono a proiettare “Un sacco bello”. Il primo film diretto ed interpretato da Carlo Verdone.

Una pietra miliare
“Sono tornate a galla tante emozioni e tanti ricordi” ha commentato, sulla propria pagina facebook, l’attore e regista capitolino. La rievocazione di Verdone è velata di malinconia. Un sentimento che per sua stessa ammissione lo rispecchia molto e soprattutto caratterizza i tre personaggi del film. Un grande successo, una scommessa vinta da Sergio Leone che decise coraggiosamente di produrlo. Una pietra miliare del cinema italiano a cui, soprattutto il pubblico romano, ha costantemente tributato il proprio affetto.

Una Roma che non c’è più
“Vi ho consegnato un bel film, di un periodo che non tornerà più” ha sottolineato Verdone. Del resto non esiste più neppure quella città, che a ferragosto era sorprendentemente vuota. “All’epoca Roma aveva una grande anima, nella gente, nel popolo, nelle atmosfere, nei suoni, e c’era una grande poesia” ha ribadito il regista che si è soffermato poi sulla particolare condizione che si respirava in estate. Quando si sentiva “il rumore dell’acqua nelle fontane, quello dei campanili e di qualche motorino smarmittato che ogni tanto passava. “Quella era la Roma d’estate”, una città molto diversa dalla metropoli in cui viviamo.

Il palo della morte
Non esiste neppure più “il palo della morte”. Oggi, il traliccio dell’alta tensione, è stato sostituito da un albero. Si trova nella rotatoria tra via Giovanni Conti e via delle Vigne Nuove, in direzione del centro commerciale Porta di Roma Tutt’intorno è sorto un intero quartiere. Ma non per questo, a distanza di quarant’anni, i romani lo hanno dimenticato. Ogni anno, puntualmente, a ferragosto c’è chi si reca in pellegrinaggio “al palo della morte” . Si scatta una foto, magari con delle calze di nylon come quelle che Enzo voleva portare a Cracovia per adescare le ragazze.

La magia del cinema
Sull’albero che ha sostituito il vecchio traliccio dell’alta tensione c’è ora un cartello, con la scritta “pericolo di morte”. Il Municipio III vorrebbe sostituirlo con una targa commemorativa. A dimostrazione che, se anche quella Roma non esiste più, ci sono ancora romani che la apprezzano. E la ricordano attraverso le immagini di un film straordinariamente riuscito. “ Fortunatamente il cinema ha questa magia: rende immortali certi attori, certe immagini, certe atmosfere – ha ribadito Verdone – e così diventano una carezza dell’anima”. Anche quarant’anni dopo. Tanti auguri “Un sacco bello”.

 

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