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Tris Virtus: Roma doma la Fortitudo nella sfida tra neopromosse

21 Ottobre 2019

Le cose cambiano rapidamente nello sport e nel giro di poche settimane i romani hanno conquistato tre vittorie consecutive che gli hanno permesso di abbandonare lo scomodo ruolo di Cenerentola del campionato. I capitolini hanno fatto tesoro delle energie positive accumulate nella fortunata trasferta di Pistoia e ancora una volta hanno costretto la squadra avversaria a rimanere sotto il tetto dei settanta punti segnati. La grande difesa e una notevole intensità fisica stanno facendo lievitare il rendimento di un gruppo che sta ancora cercando una precisa identità e che sta curando pazientemente lo sviluppo degli esordienti nella massima serie.

Nella gara contro Bologna i padroni di casa hanno cambiato pelle e costruito il piano partita sullo strapotere fisico dei giocatori interni: Davon Jefferson ha dominato in vernice e grazie alle sue giocate ha letteralmente trascinato i compagni nei primi minuti di gioco. L’inerzia positiva prodotta dal numero 41 della Virtus ha galvanizzato anche il giovane Amar Alibegovic che è salito di giri progressivamente e ha definitivamente archiviato la gara con una serie di canestri nel momento più importante del secondo tempo. I felsinei non hanno opposto una grande resistenza e ben presto sono naufragati di fronte alle assenze di due lunghi fondamentali come Maarty Leunen e Henry Sims, il giocatore americano ha comunque ricevuto una calorosa accoglienza da parte del suo vecchio pubblico. Le statistiche fotografano alla perfezione la differenza di fisicità tra le due contendenti: Roma registra 45 rimbalzi totali contro i 28 conquistati dagli ospiti e grazie ai possessi extra garantiti da questi numeri spegne rapidamente le velleità di una difesa in pessima giornata.

Jerome Dyson ha disputato una prestazione meno appariscente del solito ma ha contribuito in modo determinante alla vittoria, il play americano ha sempre dato l’impressione di dominare lo scontro diretto con i pari ruolo (in particolare con il malcapitato Fantinelli) e con 14 punti e 5 assist ha nuovamente dimostrato di eccellere sia nella fase di costruzione del gioco che in quella realizzativa. Per una volta i tiri da fuori hanno recitato un ruolo del tutto secondario, entrambe le squadre hanno tirato dall’arco con poca frequenza e con percentuali poco rilevanti (il 19% complessivo per i locali contro il 24% per gli ospiti) regalando un atmosfera decisamente “vintage” alla partita.

Per la Fortitudo c’è da rimarcare l’ottima prova del giovane Dellosto, il classe 2000 infatti ha messo in mostra buoni istinti offensivi e una grinta che ha finito per mettere in in ombra il rendimento di capitan Mancinelli (1/8 al tiro) e di Pietro Aradori che si è fermato a quota nove punti e al 33% dal campo. Prezioso il rendimento di Tomas Kyzlink (11 punti) che si sta confermando gara dopo gara un supporto prezioso per i compagni e del guizzante William Buford (12 punti) che resta l’arma migliore di Roma sul perimetro. Unica nota stonata della serata: Bucchi ha ottenuto 75 punti dal suo quintetto base e solo 4 dalla panchina, per fare il salto di qualità è necessario un maggiore coinvolgimento di Giovanni Pini e Michael Moore oltre che di razionalizzare l’impiego di Tommaso Baldasso costretto agli straordinari per l’infortunio di Roberto Rullo. Domenica prossima è in programma l’attesa sfida contro l’Armani Milano ancora una volta con il vantaggio delle mura amiche. La Virtus arriva a questa partita senza pressioni e con il conforto di una migliore classifica.

La partita
Il primo periodo è il più divertente ed equilibrato, al dominio sotto le plance di Davon Jefferson che è in grado di mettere a referto 11 punti replicano Robertson e Aradori che si dimostrano molti lucidi nella lettura degli spazi concessi dalla difesa dei romani. Cinciarini sfrutta il mestiere dalla media distanza e lancia un piccolo parziale che trascina i felsinei avanti nel secondo periodo grazie ai canestri pesanti di Dellosto e del solito Kassius Robertson. Si tratta di un fuoco di paglia perché quando cambia marcia Jerome Dyson la Fortitudo va rapidamente in crisi, il play capitolino firma un nuovo allungo e arma la mano di Amar Alibegovic che trascina di nuovo i locali in vantaggio alla fine del primo tempo per 41-36. Alla ripresa delle ostilità la Pompea si sfalda completamente sotto i colpi dei lunghi capitolini e incassa un saldo negativo di 20-9 che di fatto lancia i titoli di coda della sfida, coach Martino prova a ruotare furiosamente i suoi effettivi ma viene tradito dalla flemma dei suoi veterani e dal pessimo rendimento di squadra a rimbalzo. La Virtus vola sulle ali dell’entusiasmo di Alibegovic che si dimostra in stato di grazia e mette a referto ben 17 punti e 9 rimbalzi sotto gli occhi di un pubblico raggiante. C’è gloria e la doppia cifra nelle marcature per l’intero quintetto mentre i giocatori bolognesi masticano amaro e incassano un altra bruciante sconfitta esterna. La Virtus vola a quota 6 punti in classifica dopo cinque turni di campionato.

 

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romatoday