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Ostia, eclissi sul trono di Spada: ecco come il clan si era preso il litorale
26 Gennaio 2018
Scacco al clan Spada di Ostia. L’operazione ‘Eclissi’ ha portato la procura di Roma a concludere una maxi operazione che sottolinea come gli affari illeciti siano stati portati avanti con una “associazione a delinquere di stampo mafioso”. Trentadue le ordinanze di custodia cautelare contro il clan.
Tra i destinatari dei provvedimenti ci sono anche Carmine detto Romoletto e Roberto Spada, quest’ultimo rinviato a giudizio nei giorni scorsi per la testata contro il giornalista Daniele Piervincenzi. I due fratelli sono anche sono accusati di essere i mandanti del duplice omicidio ‘Baficchio’ e ‘Sorcanera’ avvenuto nel 2011.
Le operazioni Nuova Alba e Tramonto
L’attività investigativa dell’operazione ‘Eclissi’ ripercorre l’ultimo decennio di indagini effettuate nel territorio di Ostia ed evidenzia l’ormai profonda penetrazione della criminalità organizzata nelle attività economiche del litorale. Gli Spada negli ultimi anni hanno occupato il vuoto criminale lasciato dai Fasciani e dai Triassi messi in ginocchio dalle operazioni Nuova Alba e Tramonto che portarono all’arresto numerosi appartenenti ai clan del litorale. La famiglia, che ha ispirato alcuni personaggi della Suburra cinematografica, ha così fiutato la possibilità di emergere non facendosela scappare. Spari, estorsioni, spaccio e violenze. La ricetta malavitosa è sempre la stessa.
Un “clan” che, come ha scritto il Gip di Roma Anna Maria Fattori nell’informativa su Sub Urbe, sta “sostituendo il potere già detenuto dalla famiglia Fasciani con la quale era alleata”. Gli Spada, che nel tempo si sono fatti forti proprio dei rapporti con i Fasciani, hanno preso possesso delle case popolari di gran parte di Ostia Ponente gestendone il business.
L’omicidio di Baficchio e Sorcanera
Facciamo però un passo indietro. Il boss Giovanni Galleoni detto Baficchio, spadroneggiava insieme al suo socio Francesco Antonini detto Sorcanera. Baficchio e Sorcanera espressione della vecchia banda della Magliana, con i Fasciani, spalleggiati dagli Spada, si contendevano gli affari criminali sulla piazza di di Ostia.
Si arriva allo scontro e alla morte di Galleoni e Antonini. L’operazione Eclissi ha rivelato i retroscena sul duplice omicidio. Carmine e Roberto Spada sono stati i mandanti del delitto, assicurandosi anche la fuga di Nader Abdel-Gawad Saber Amna (attualmente latitante) all’estero. Secondo la ricostruzione fatta Ottavio Spada ha sparato a Sorcanera, mentre Nader Abdel-Gawad Saber Amna a Baficchio.
Ruben Alvez del Puerto (complice di Roberto Spada nell’aggressione a Daniele Piervincenzi) fece da palo e da autista per la fuga immediatamente dopo la sparatoria. Per quell’omicidio, invece, Carlo Franzese risponderà di favoreggiamento per aver aiutato l’egiziano Nader Abdel-Gawad Saber Amna ad eludere le investigazioni delle autorità e a sottrarsi alle ricerche. I rapporti di forza all’interno del panorama malavitoso del litorale cambiarono anche perché il duplice omicidio farà guadagnare consenso criminale agli Spada.
Stabilimenti, sfatti coatti e video lottery
Gli anni passano ma c’è la “pax mafiosa” e ad Ostia non si uccide più. Gli Spada mettono le mani sugli affari balneari grazie anche alla “complicità” dell’ex direttore dell’Ufficio Tecnico di Ostia. L’usura, le palestre abusive, lo spaccio e l’estorsione restano il business principale ma Romoletto, insieme al suo complice Emiliano Belletti, proprio per questi fatti finisce dentro. Nel 2015 Massimiliano Spada e sua moglie Bella vengono arrestati per “furto di energia elettrica” per alimentare l’appartamento di via Baffigo occupato abusivamente. I due vengono processati e rimessi in libertà.
Questo fa scatenare “l’apocalisse” contro i rivali con “sfratti coatti” e violenze nella stanza delle torture di via Forni, a pochi metri dalla palestra di Roberto Spada. Azioni col “metodo mafioso” contestate già a Massimiliano e Ottavio Spada condannati, insieme ad altri complici, all’inizio di ottobre nell’operazione Sub Urbe. Il clan non si ferma. Sul piatto entrano anche gli affari legali come i panifici o le videolottery, sempre più sono quelle installate all’interno di esercizi commerciali di Ostia.
La testata di Roberto Spada e l’effetto domino
Tutto materiale raccolto dagli inquirenti. Pochi mesi fa la svolta. Roberto Spada, dopo aver annunciato le proprie ambizioni politiche “minacciando” addirittura una discesa in campo, palesa il suo appoggio a CasaPound nell’ultima tornata elettorale del X Municipio. Da qui la storia è recente. La testata data al giornalista Daniele Piervincenzi innesca un vero e proprio effetto domino. Roberto Spada viene arerstato e portato nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo: ad Ostia si torna a sparare.
A fine novembre la gambizzazione di un esponente della famiglia Fasciani, poi gli assalti alle porte delle abitazioni di Silvano e Giuliano Spada. Fatti che non c’entrano con l’operazione Eclissi, ma che hanno portato il ministro dell’Interno Marco Minniti a aumentare le forze di Polizia e Carabinieri per presidiare il cuore di Ostia Nuova.
In due mesi una serie di blitz hanno portato alla luce cunicoli utilizzati per spacciare la droga, armi nascoste e sistemi di sorveglianza in quella che è stata una vera e propria guerra al clan Spada terminata con gli arresti di oggi.
Il trono di Spada
I 32 arresti segnano un duro colpo al clan Spada. Il loro potere criminale appare “elcissato”. Un velo che ricopre anche un trono dorato, con imbottitura rossa, trovarlo dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma insieme a i Carabinieri di Ostia durante il blitz della notte in uno degli appartamenti degli Spada.
Una poltrona da Re, per un trono che non c’è più. Una casa di lusso, come quella di 100 metri quadri nella quale è stato catturato Roberto Spada. Una abitazione che Spada ha ottenuto come “risarcimento” da una vittima “colpevole” di non avergli pagato una partita di hashish.
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