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Mobilità romana: il mezzo privato batte quello pubblico

20 Gennaio 2022

Roma è tra le peggiori città d’Italia, quando si parla di mobilità sostenibile. La fotografia che emerge dal rapporto Ecosistema Mobilità Roma 2022 redatto da Legambiente, è che la capitale è ultima in Italia quando si parla di trasporto pubblico e privato metropolitano.

Infatti stando ai dati per le strade della capitale gira il più alto numero di auto in rapporto agli abitanti con 62 macchine immatricolate ogni 100 cittadini. Infatti i romani prediligono il mezzo privato scansando quello pubblico. Considerando il numero medio di viaggi su mezzi pubblici per ciascun abitante ogni anno, si passa da 513 a 328 tra il il 2015 e il 2020 con un calo netto avvenuto tra 2016 e 2017. Il calo è del 36%.

Questo dipende in primis dalla qualità del servizio che sembrerebbe pessima. Le metropolitane infatti, con soli 60 chilometri, sono le più brevi rispetto alle altre grandi città italiane e europee. I tram hanno tutti più di 15 anni, con una età media di oltre 34 anni ciascuno e la condizione delle 3 linee ferroviarie (ex concesse) è terribile: la Roma Lido è al disarmo, passata da oltre 20 convogli viaggianti ai 3 di questi giorni; sulla Roma Nord i viaggiatori nell’ultimo biennio hanno trascorso giornate infernali con punte di 100 corse saltate su 190 previste.

“Da questa fotografia sulla mobilità romana con tutte le sue criticità, emerge quanto sia indispensabile un impegno collettivo per iniziare a colmare l’enorme ritardo di Roma nel percorso verso una mobilità sostenibile – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – oggi stiamo raccontando il deficit strutturale e culturale nel quale la Capitale sembra precipitata in termini di trasporti e utilizzo dello spazio urbano, convinti però che si debba immaginare la nostra città migliore, a misura d’uomo e di bambino, qui dove è nata la prima pedonalizzazione italiana tra Colosseo e Arco di Costantino, dove si è inventata la cura del ferro“. A proposito di cura del ferro, a Roma ne serve una “poderosa”, suggerisce Scacchi. “Tram, ferrovie urbane e mai più un passo indietro sull’ampliamento indispensabile della rete di metropolitane; serve un trasporto pubblico completamente elettrico; serve l’ampliamento delle ztl, l’allontanamento graduale ma incisivo delle auto dalle aree centrali e più sensibili a partire dai motori diesel, la ciclabilità e la nuova micromobilità elettrica da incentivare e mettere in sicurezza, preferenziali lungo ogni asse stradale, strade e piazze scolastiche attorno a tutti gli oltre duemila istituti”.

Altro aspetto considerato nel rapporto di Legambiente, e diretta ed evidente conseguenza di una mobilità romana tutt’altro che sostenibile, oltre a uno spazio pubblico invaso ovunque dalle auto, è chiaramente la qualità dell’aria. Tutti i dati medi di polveri sottili (PM10 e PM 2,5) e biossido di azoto (NO2) sono oltre i limiti per la salute e, considerando il 2021 appena terminato, sono stati 37 i giorni di superamento delle PM10 alla peggior centralina arpa su Via Tiburtina (oltre il limite di 35 giorni consentiti).

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