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La Tenuta di Procoio è l’Amazzonia di Roma: “E’ una distruzione senza precedenti

6 Novembre 2019

Mezzi cingolati e motoseghe stanno trasformando l’aspetto di un prezioso polmone verde. Ad Ostia, nella Tenuta di Procoio, da alcune settimane sono entrati in azione dei tagliabosco. Sono stati chiamati a mettere in sicurezza l’area dagli incendi. Il modo in cui lo stanno facendo, però, sta allarmando residenti ed ambientalisti.

Un’area a protezione integrale
La selva, facente parte della Riserva del Litorale Romano, è una di quelle maggiormente tutelate. “E’ a protezione integrale e quindi lì dovrebbe essere garantita la salvaguardia dei preziosi valori naturalistici e storico archeologici” hanno ricordato Guglielmo Calcerano ed Anna Catalani (Verdi). Significa che nella tenuta, oltre al divieto di caccia “è vietato il danneggiamento anche della flora spontanea.

I tagli nella Tenuta di Procoio
Le immagini che arrivano da Ostia, mostrano però ruspe ed alberi abbattuti. Ma soprattutto “si sta asportando completamente il sottobosco, composto da pungitopo, fillirea, lentisco ed altre piante componenti l’importantissima macchia mediterranea. Una distruzione che – hanno sottolineato Calcerano e Catalani – non ha precedenti in una zona dove non si possono neanche raccogliere i funghi”.

La richiesta di trasparenza
Per capire chi abbia autorizzato il taglio, i Verdi hanno presentato una serie di accessi agli atti. Tra i primi a rispondere va segnalata la famiglia Aldobrandini, proprietaria dell’area. Tramite l’avvocato Antonio Carmagnola ha fatto sapere di “essere in possesso di tutte le autorizzazioni ed i permessi richiesti”. Mancano, per ora, le risposte delle istituzioni competenti.

Gli interrogativi
“A questo punto, in attesa di visionare tutti i documenti e vista l’intensità dell’intervento sul bosco, non possiamo che chiederci se sia stata la pubblica amministrazione ad autorizzare tagli troppo ampi oppure se qualcuno abbia ecceduto dai limiti posti dagli atti autorizzatori”. C’è una terza possibilità: il nulla osta che, in questi casi, deve essere rilasciato dall’Ente gestore, vale a dire la Riserva Statale del Litorale Romano.

La natura da proteggere
Resta la preoccupazione dei residenti. “Di fronte al gravissimo problema del cambiamento climatico – ha fatto notare Paolo, del Comitato Salviamo Procoio – anziché proteggere la natura la devastano. Spendono milioni di euro per le piantumazioni di alberi e permettono di abbatterne migliaia in una Riserva Naturale Statale con le amministrazioni che sono latitanti e fanno a scarica barile”.

 

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