News

Da via di Salone al cuore della città: Aniene e Tevere trasformati in vere e proprie discariche

22 Dicembre 2017

Elettrodomestici sventrati per recuperare preziosi filamenti di rame. Carcasse di scooter e copertoni. Sulla superficie dei maggiori corsi d’acqua che attraversano la Capitale scorre di tutto. Isole galleggianti di rifiuti plastici e metallici, vengono ormai avvistate con un’allarmante frequenza.

Un’isola galleggiante

Davanti al rinomato circolo sportivo Tevere Remo, mercoledì 20 dicembre ne è stata avvistata una di cospicue dimensioni. Al suo interno, oltre alle bottiglie di plastica, si notano anche i resti di numerosi frigobar rossi. Hanno i loghi di una nota marca di gelati e la loro presenza, sulle rive dell’Aniene era già stata segnalata. Lo scorso 10 ottobre una canoa, con a bordo attivisti della Uisp e di Acquaviva, aveva filmato le bellezze e le storture del principale affluente del Tevere.

Le condizioni dell’Aniene

Partendo da Lunghezza, la discesa dell’Aniene offre infatti scorci suggestivi. “E’ una sorta di parco fluviale – hanno documentato gli attivisti – ma è continuamente aggredito dall’inquinamento”. La situazione probabilmente più critica, è quella che si è osservata all’altezza del ponte di Salone dove sono presenti delle vere e proprie discariche. Tonnellate di rifiuti si riversano così sul corso d’acqua che, all’altezza di Villa Ada, si congiunge con il Tevere.

Le isole di rifiuti

“I fiumi ancora una volta dimostrano di essere dei nastri trasportatori. Con le ultime piogge che hanno portato ad un innalzamento del livello del Tevere – dichiara Carmen Di Penta, Direttore Generale dell’Associazione Marevivo – sono state avvistate diverse isole di rifiuti urbani, misti a quelli ingombranti come frigoriferi da bar, pericolosi anche per i naviganti, che si stanno arenando lungo gli argini, in particolare all’altezza del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo”.
La discarica in via di Salone

Il fenomeno è tristemente noto. “Da Marzo, abbiamo segnalato la discarica, evidentemente illegale, sulla riva orografica destra del fiume Aniene, circa 300 metri, a valle del Ponte di Salone – spiega Gianni Russo coordinatore nazionale di UISP Acquaviva – e l’abbiamo denunciato alle autorità competenti. La discarica, tutt’ora attiva, è presumibilmente divenuta un punto nodale di una filiera illecita legata alla raccolta e dispersione di rifiuti che sta devastando il territorio tiburtino e non solo”.

Finisce tutto in mare

Non ne viene minacciato solo il fiume che i romani utilizzavano per trasportare il travertino. A farne le spese è anche il Tevere. Trasportati dal corso d’acqua, i rifiuti finiscono nel Mediterraneo, per poi tornare, con le mareggiate, sulla terra ferma. “Dal mare arrivano poi in spiaggia – ricorda Carmen di Penta – e da lì diventa dispendioso per i comuni smaltirli”.

In collaborazione con:

 romatoday