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SMANTELLATA LA FIORIERA IN RICORDO DI SERAFINO CORDARO

28 Giugno 2018

Prima la rimozione del murale avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 maggio, poi la rimozione della fioriera costruita in muratura: i due i simboli che ricordavano il “potere” di Serafino Cordaro a Tor Bella Monaca sono stati distrutti. Dall’Ater: “Abbiamo ripristinato la legalità”.

“Abbiamo messo fine a uno scempio non più tollerabile”

L’intervento, concordato con la Regione Lazio, è stato svolto dai tecnici dell’Ater di Roma coadiuvati da circa 50 agenti delle Forze dell’Ordine. La fioriera corredava il murale che raffigurava il boss ucciso da clan rivali cinque anni fa. “Con l’operazione di oggi – ha dichiarato il Commissario Straordinario dell’ATER di Roma Pasquale Basilicata – si concludono gli interventi che come ATER ci siamo impegnati ad effettuare per restituire alla legalità quegli edifici di proprietà dell’Azienda e mettere fine a uno scempio non più tollerabile”. Alle operazioni di ripristino del decoro hanno partecipato Polizia Locale a Tor Bella Monaca. Gli agenti dei Gruppi Appio/Tuscolano, Casilino/Prenestino, Torri e Gpit, unitamente a personale del Comando Generale.

Cancellato anche il murale di Stefano Crescenzi

I caschi bianchi, in collaborazione con i Carabinieri e la Polizia di Stato, hanno anche provveduto alla cancellazione del murale in ricordo di Stefano Crescenzi, in via Giovanni Dupré, angolo via Giuseppe Romagnoli, nel quartiere Giardinetti. Il disegno raffigurante il volto di Stefano Crescenzi, ritenuto mandante dell’assassinio di Serafino Cordaro, era situato su una parte dell’edificio di proprietà dell’Ater.

“Non tollereremo più che vengano celebrate personalità che hanno seminato paura e morte”

“La legalità – ha affermato la sindaca di Roma Virginia Raggi – è un bene da difendere con azioni quotidiane. Per questo voglio ringraziare il comando della Polizia Locale che, in collaborazione con Polizia di Stato e Carabinieri, ha consentito la rimozione di altre immagini della vergogna che inneggiavano al ricordo di esponenti di clan criminali”. Ha aggiunto: “Questi simboli vengono trasformati in oggetti di culto, che vanno cancellati per ristabilire il rispetto della giustizia e della verità che i cittadini meritano.Non tollereremo più che nella nostra città vengano ‘celebrate’, anche solo con immagini pubbliche, personalità che in vita hanno seminato paura e morte. O che continuano a farlo. Tanto più lucrando sulla vita delle persone, tramite i proventi dello spaccio di droga, del racket e dell’usura”. Ha concluso: “Continuiamo a testa alta la nostra azione, ferma e decisa, per difendere ovunque la legalità. E saremo sempre dalla parte dei tantissimi cittadini che hanno diritto a far sentire la propria voce”.

 

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 romatoday